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NUR - Numero Unico Regionale 06 99 500

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Sanità veterinaria e sicurezza alimentare

L’Area Sanità veterinaria si occupa delle attività di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo in materia di  sanità animale, igiene degli alimenti di origine animale, igiene delle produzioni zootecniche e tutela del benessere animale. Opera in stretto rapporto con le strutture territoriali delle Aziende sanitarie Locali, su cui esercita anche la vigilanza.

Nello specifico, le principali competenze sono:

  • interventi contro il randagismo e per il benessere degli animali d’affezione
  • pet therapy
  • riconoscimento delle imprese alimentari, di mangimi, di sottoprodotti di origine animale, di farmaci veterinari
  • riconoscimento bollo CE alle imprese alimentari
  • autorizzazione alla detenzione di animali esotici
  • nomina delle guardie zoofile
  • iscrizione all’albo degli allevamenti di cani
  • iscrizione degli esperti all’Albo regionale degli esperti nella Sezione C) - Educativo-cinofila
  • autorizzazioni per la formazione nel campo della fecondazione artificiale
  • rapporti con l’Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana e programmazione e finanziamento delle attività
  • programmazione, vigilanza e controllo delle malattie degli animali, comprese quelle trasmissibili all’uomo
  • indennizzi agli allevatori
  • gestione delle banche dati e anagrafiche
  • attuazione delle politiche comunitarie in materia di controlli e sicurezza alimentare
  • programmazione dei piani di controllo e dei campionamenti
  • audit presso le Aziende Sanitarie Locali
  • classificazione delle aree di produzione e stabulazione dei molluschi bivalvi vivi

L’obiettivo della sicurezza alimentare dei cittadini è garantita anche attraverso i servizi erogati dalle strutture di tipo veterinario, che presidiano l’igiene e la sicurezza degli alimenti di origine animale e dei mangimi, e la salute e il benessere animale.

Per il raggiungimento di questo obiettivo la Regione attiva:

  • Il controllo degli agenti patogeni e contaminanti che possono entrare nella catena alimentare e arrecare danni alla salute umana, sostanzialmente attraverso i campionamenti degli alimenti di origine animale;.
  • la prevenzione e il monitoraggio delle malattie animali trasmissibili all’uomo (zoonosi), nonché di malattie animali che a seguito dell’ingresso di residui di farmaci nella catena hanno impatto sulla salute umana;
  • il controllo sui mangimi degli animali allevati e le conseguenze sull’alimentazione umana;
  • il controllo per la repressione  frodi alimentari e sul rispetto delle norme sulle etichettature. 

 

La sicurezza degli alimenti non può che essere garantita attraverso una rete di istituzioni e strutture di laboratorio, che  operano ai vari livelli, territoriali e di settore per ottenere una valutazione completa dei rischi, provenienti da fattori diversi, ma tutti pericolosi per la saluta umana. In questo quadro coordinamento e cooperazione sono indispensabili per un’azione efficace e sulla multidisciplinarietà degli interventi e la integrazione degli organi competenti insiste sempre di più il Piano per la Prevenzione.

Il Dlgs.vo n. 193/07 stabilisce che le strutture attive per garantire la sicurezza alimentare sono:

  • il Ministero della Salute
  • le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano
  • le Aziende sanitarie locali (AASSLL).

 Allo Stato spettano:

  • compiti di indirizzo generali e coordinamento in materia di sicurezza alimentare;
  • l’elaborazione e l’adozione dei piani pluriennali di controllo;
  • la supervisione e il controllo sulle attività degli organismi che esercitano le funzioni conferite dallo Stato (Regioni e Province Autonome e Aziende Sanitarie Locali).

 Alle Regioni ed alle Province Autonome spettano:

  • compiti di indirizzo e coordinamento delle attività territoriali delle ASL;
  • l’elaborazione e l’adozione dei piani regionali di controllo, opportunamente condivisi tra i Servizi medici e veterinari;
  • l’individuazione degli standard di funzionamento dei Servizi delle ASL (es. procedure per lo svolgimento dei controlli, organizzazione interna, piani di formazione, ecc.);
  • la supervisione e il controllo sulle attività delle ASL;
  • compiti autorizzativi e di controllo.

Alle Aziende Sanitarie Locali spettano, nell’ambito della sicurezza alimentare, la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione a livello locale dei controlli ufficiali sugli OSA (operatori settore alimentare) e OSM (operatori settore mangimi).

A parte questa tripartizione delle Autorità competenti, i controlli ufficiali possono essere espletati anche da altri organi di controllo, ma a condizione che tali controlli siano specificamente delegati da parte della stessa autorità ed effettuati su specifici ambiti vigilati dall’autorità competente.

Qualche esempio: il Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS), Corpo Forestale dello Stato, Capitanerie di porto, strutture del Ministero delle Politiche agricole, ambientali e forestali.

A livello europeo, sono state uniformemente definite le regole per la valutazione dei rischi in materia di sicurezza alimentare e le relative responsabilità.  Le attività operative sul territorio sono svolte dai servizi delle ASL appartenenti ai Dipartimenti della Prevenzione. A fianco gli approfondimenti sui servizi territoriali delle ASL in materia di sicurezza alimentare.

La Regione Lazio, inoltre, ha siglato un’Intesa con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana,  per assicurarsi attività altamente specializzate di laboratorio e di supporto all’intero Servizio Sanitario Nazionale. 

Data l’importanza dei controlli e la necessità di renderli uniformi ed efficienti in tutto il territorio nazionale, il Ministero della Salute ha adottato il PNI, cioè il Piano Nazionale Integrato, sulla base del quale le Regioni declinano i propri Piani Regionali Integrati dei Controlli (PRIC). Tutte le informazioni sulla pagina dedicata.

I controlli sulla sicurezza alimentare si esprimono attraverso:

  • campionamenti ed analisi
  • ispezioni, audit e verifiche su imprese
  • riconoscimento  e certificazione alle imprese alimentari, di mangimi e di sottoprodotti di origine animale e farmaci
  • controllo e monitoraggio delle malattie animali
  • controllo e monitoraggio dei farmaci veterinari

 

Nel territorio della Regione Lazio operano 10 Aziende sanitarie locali, di cui sei sul territorio di Roma e provincia e una per ciascuna delle altre province del Lazio: Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti.

All’interno di ciascuna ASL, le attività relative alla sicurezza alimentare sono svolte dai Dipartimenti di prevenzione. Ciascuna ASL con i propri atti aziendali definisce funzioni e responsabilità al proprio interno. Tuttavia, in ogni ASL, esiste una distinzione tra competenza medica e competenza veterinaria. Al settore medico afferisce il SIAN – Servizio Igiene Alimenti Nutrizione.

I servizi veterinari delle ASL sono articolati in tre Aree che si occupano di:

  • Sanità animale (Area A), che si occupa di controllo e eradicazione delle malattie infettive ed infestive degli animali da reddito e da affezione, con attenzione alla zoonosi, cioè alla trasmissione di malattie animali all’uomo e gestisce l’anagrafe zootecnica;
  • Igiene degli alimenti di origine animale (Area B), che effettua Ispezione, vigilanza e controllo sugli alimenti di origine animale e dei suoi derivati, nonché su tutti i processi di trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale, centri di macellazione;
  • Igiene degli allevamenti e delle produzioni animali (Area C) che controlla l’igiene e la compatibilità ambientale degli allevamenti, il benessere animale, le produzioni zootecniche, l'alimentazione animale, l'uso dei farmaci e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale non più destinabili al consumo umano.

In questi tre settori si inserisce anche l’igiene urbana relativa al controllo del randagismo e al benessere degli animali d’affezione, nonché ai problemi di natura igienico-sanitaria provocati da animali.

Di seguito i riferimenti web dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie Locali del Lazio.

Riguardo le competenza e la loro divisione tra le autorità preposte alla sicurezza alimentare, sanità e benessere animale si veda lo spazio dedicato alle Autorità competenti nella pagina del PRIC – Piano regionale dei controlli.

Per la sicurezza alimentare è molto importante il ruolo che svolgono i laboratori che effettuano analisi per l’autocontrollo delle imprese alimentari.

I laboratori, per poter espletare la loro attività, devono essere accreditati presso l’Ente accreditante ACCREDIA che effettua un’ispezione presso i laboratori che vogliono iscriversi nell’elenco regionale al fine di controllare strutture, macchinari, prove di laboratorio e poi rilascia alla Società richiedente un numero di accreditamento.

I laboratori di autocontrollo per poter operare devono essere iscritti in un elenco tenuto dalla Regione Lazio la quale lo aggiorna annualmente ai sensi della D.G.R. n. 366/2011, della D.G.R. n.703/2015 e della Determinazione n. G08813 del 01/08/2016 che delinea le “modalità operative di iscrizione, aggiornamento, cancellazione dagli elenchi regionali dei laboratori che effettuano analisi nell’ambito dell’autocontrollo delle imprese alimentari”.

Allegati

  • Deliberazione Giunta Regionale n. 366 del 2/9/2011 - Modalità operative di iscrizione, aggiornamento, cancellazione dagli elenchi regionali di laboratori e modalità per l'effettuazione di verifiche ispettive uniformi per la valutazione delle conformità dei laboratori. Legge 7 luglio 2009, n. 88
  • Deliberazione Giunta Regionale n. 703 del 9/12/2015 - Linee guida per il controllo ufficiale dei laboratori che eseguono analisi nell'ambito dell'autocontrollo delle imprese alimentari. Legge 7 luglio 2009, n. 88
  • Determinazione n. G02425 del 05/03/2024 - Aggiornamento e pubblicazione dell'elenco regionale dei laboratori che effettuano analisi ai fini dell'autocontrollo per le imprese alimentari. D.G.R. n. 703 del 9 dicembre 2015

In relazione ai controlli sui molluschi e alla classificazione delle acque in cui sono allevati, la disciplina di riferimento è contenuta nella Determinazione n. B4517/2011 “Piano regionale per il controllo sanitario della filiera dei molluschi bivalvi vivi.” Il Piano è stato realizzato sulla base delle Linee Guida Nazionali, approvate in Conferenza Stato Regioni con prot. N. 79/CSR del 8 luglio 2010 e aventi per titolo “Linee guida per l'applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi”. Pertanto, il Piano regionale recepisce l’Intesa Stato-Regioni e ne integra il testo con indicazioni tecniche e tutta la modulistica necessaria per dare attuazione pratica a quanto disposto dalla normativa cogente.

Il Piano costituisce una guida per i controlli e le modalità tecniche di applicazione. In allegato alla pagina la documentazione normativa.

Inoltre, recentemente con la Determinazione 16 aprile 2015, n. G04472 è stata costituita una task force regionale di tecnici specialisti sulle tematiche relative alla produzione igienica dei molluschi bivalvi vivi. I compiti di tale Commissione sono:

Supporto tecnico-scientifico nella gestione della procedura di registrazione degli allevamenti ai sensi del Decreto Legislativo 4 agosto 2008, n. 148 e relativo controllo sanitario;

  • Gestione del Sistema Informativo Nazionale per la gestione delle aree classificate per la produzione di MBV
  • Classificazione e monitoraggio delle aree zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi vivi;
  • Gestione delle non conformità in fase di monitoraggio delle aree zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi vivi;
  • Gestione del flusso informativo annuale “Reg. 854/2004/CE monitoraggio delle zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi vivi.”
  • Programmazione e monitoraggio delle attività di campionamento dei molluschi bivalvi vivi espletata dai Servizi Veterinari delle Ausl.

Info

Allegati

Le allerte alimentari costituiscono un sistema internazionale che, una volta identificato un prodotto che mette a rischio la salute dei consumatori oppure che presenta anche solo irregolarità analitiche, comunica prontamente  il tipo di prodotto ed il rischio, le modalità per rintracciarlo e ritirarlo dal commercio.

All’Area regionale Sanità veterinaria sono comunicate le allerte, provenienti dai Dipartimenti di prevenzione delle ASL che hanno rilevato un problema di sicurezza alimentare a seguito di campionamenti e delle attività di controllo che svolgono per competenza. Inoltre, segnalazioni possono pervenire dai Pronto Soccorso degli ospedali che rilevano casi di tossinfezione. L’Area provvede a divulgare, secondo protocolli definiti, l’allerta all’intera Regione o -  nel caso di prodotti a diffusione più ampia – ai servizi delle altre Regioni fino all’allerta comunitaria per i prodotti di importazione/esportazione. Allo stesso modo, la Regione recepisce analoghe informative provenienti da strutture esterne alla Regione Lazio. Tali informazioni sono regolarmente registrate su un database informatico presso l’Area Sanità della Regione Lazio. Il meccanismo della comunicazione è organizzato in modo da garantire tempestività, elemento essenziale per la valutazione del rischio e l’adozione delle necessarie contromisure.

Per garantire la velocità della comunicazione e l’uniformità delle regole in tutto il territorio europeo esistono procedure e modulistica standard.

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha recepito , con accordo del 13 novembre 2008 le linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta per gli alimenti destinati al consumo umano. Tali linee definiscono le specifiche procedure di attivazione del sistema di allerta, in caso si ravvisi in un alimento un grave rischio per il consumatore, per cui è richiesto un intervento immediato sul territorio da parte delle strutture sanitarie.
Definiscono, altresì, le specifiche competenze delle strutture coinvolte nello scambio rapido di informazioni.

Sul sito dell’Unione europea è possibile per tutti consultare la banca dati RASFF - Food and Feed Safety Alerts – dove sono settimanalmente disponibili le allerte alimentare anche distinte per Paese, tipo di prodotto e di pericolo. Il link in fondo alla pagina. Sul sito del Ministero della salute sono pubblicate le procedure di attivazione dell’allerta, le modalità di notifica e la modulistica da adottare.  Sono disponibili anche i dati sulle allerte alimentari.

Il Regolamento CE 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.

Ulteriori disposizioni operative per le allerte nel Regolamento 16/2011

Allegati 

 

All’interno del Piano sanitario nazionale si colloca il Piano nazionale della prevenzione (Pnp) che affronta le tematiche relative alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie. Tutte le  Regioni sono tenute a predisporre un proprio PRP – Piano Regionale della Prevenzione.

A seguito dell’Accordo Stato Regioni n. 56/CSR del 25 marzo 2015 (in allegato), è stato adottato dal Ministero il Piano nazionale della prevenzione per il periodo 2014/2018 (in allegato alla pagina). Ad esso seguono i Piani regionali.

Il Piano della Regione Lazio è stato approvato con Decreto del Commissario ad Acta n. U00309 del 6 luglio 2015. Esso è demandato alla competenza dell’Area  Sanità pubblica, promozione della salute, sicurezza alimentare e screening. Tuttavia, dal 2015 entra a far parte integrante del Piano regionale la Sanità veterinaria. I due settori di competenza veterinaria affrontati nel Piano sono:

  • Sicurezza alimentare
  • Salute e benessere degli animali d’affezione

Riguardo a queste due aree di interesse il Piano individua le azioni da progettare, gli obiettivi da raggiungere e i soggetti da coinvolgere. In allegato il testo del Piano Regionale della Prevenzione.

Info

Allegati 

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana  si occupa di ricerca, sperimentazione e diagnosi delle malattie degli animali e delle zoonosi, del controllo della salubrità degli alimenti di origine animale e dei mangimi, della ricerca dei contaminanti negli alimenti, di farmacoviglianza, di sorveglianza epidemiologica, di ricerca corrente e finalizzata, di cooperazione internazionale.

L’Istituto è un ente pubblico dotato di autonomia amministrativa, gestionale e tecnica.

Il finanziamento dell’ente deriva in larga parte dalla quota della parte del Fondo Sanitario nazionale destinato in modo vincolato agli Istituti zooprofilattici, dalle entrate derivanti dai piani di risanamento delle malattie del bestiame, da progetti di ricerca finanziati da Unione europea, Stato e Regioni, da introiti per prestazioni rese a favore delle Regioni Lazio e Toscana, di enti e di privati.

L’Istituto eroga alle Regioni Lazio e Toscana e alle Unità Sanitarie Locali, prestazioni  e collaborazioni tecnico-scientifiche.

Con la Legge regionale n.14 del 26 febbraio 2014 è stata ratificata l’intesa tra la Regione Lazio e la Regione Toscana per il riordino dell’Istituto. Tale intesa definisce linee di indirizzo e modalità di gestione, organizzazione e funzionamento dell’Istituto. In allegato alla pagina la Legge n. 14/2014 con il testo dell’Intesa approvato.

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