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NUR - Numero Unico Regionale 06 99 500

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Organizzazione e gestione dei controlli ufficiali

Le macro-aree interessate dal PNI, suddivise in settori sono declinate a livello regionale come nell’elenco che segue. Per ciascuna delle voci indicate si riportano le informazioni, le prassi e gli atti adottati per definire il sistema dei controlli nei settori specifici.

  • Acque Potabili e Minerali
    • Acque destinate al consumo umano-Concessione deroghe

      L’attività fa riferimento a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 e s.m.i.

      Per quanto riguarda la Concessione di deroghe rispetto ai criteri di potabilità stabiliti dal d.lgs. 31/2001, ai sensi dell’art. 105 comma 1 lettera o) della L.R. 14/99 e s.m.i., e del RR 1/2002 e s.m.i., la competenza è affidata alla Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative Area Qualità dell'ambiente e Valutazione Impatto Ambientale.

      Per quanto attiene i controlli sugli acquedotti, ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 31/2001 essi sono svolti dalle singole ASL su tutto il territorio regionale salvo che nel territorio di Roma capitale e del Comune di Fiumicino in cui tali funzioni sono svolte dal Servizio Interzonale Progetti Abitabilità Acque Potabili (P.A.A.P.) operante presso il Dipartimento di Prevenzione della ASL RMC istituito ai sensi dell’art. 27, comma 3 della Legge Regionale n.° 5 del 1987.

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPALazio.
       
    • Acque minerali - Vigilanza sull'utilizzazione e commercio

      La vigilanza sull’utilizzazione e sul commercio delle acque minerali naturali è esercitata dalla Regione attraverso i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL (art. 16 del D.Lgvo 176/2011). Si tratta di stabilimenti che, sotto il profilo della categorizzazione del rischio, appartengono al novero di quelli classificati a rischio elevato dalla Determinazione del Direttore Regionale n. D1949 del 30 maggio 2008.

      Per quanto attiene il campionamento è in corso di definizione il nuovo piano.

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPALazio.
       
  • Sicurezza Alimentare e Nutrizione
    • Acrilammide - Monitoraggio dei tenori negli alimenti

      Il monitoraggio dei tenori di acrilammide negli alimenti viene effettuato ai sensi della Raccomandazione 2010/307/UE e in applicazione della Raccomandazione n. 2013/647/UE, nonché delle indicazioni ministeriali (note Ministero della Salute DGISAN n. 0051330-P-20/12/2013 e n.0006432-P-26/02/2015).

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sulla base dello specifico piano di campionamento (in corso di definizione).

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPA Lazio.
       
    • Alimenti particolari, prima infanzia, integratori alimentari e alimenti addizionati di vitamine e minerali

      Si tratta di stabilimenti che, sotto il profilo della categorizzazione del rischio, appartengono al novero di quelli classificati a rischio elevato dalla Determinazione del Direttore Regionale n.D1949 del 30 maggio 2008.

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sulla base dello specifico piano di campionamento previsto nel piano vigilanza e controllo alimenti e bevande (in corso di definizione).

      Il laboratori di riferimento per l’analisi dei campioni sono ARPA Lazio e IZSLT, ciascuno per le analisi di competenza.
       
    • OGM negli alimenti - Piano nazionale di controllo ufficiale

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sulla base dello specifico piano di campionamento definito, sulla base delle indicazioni del Piano Nazionale, con la DGR n. 316 del 3 luglio 2015 “Piano Regionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) negli alimenti – anni 2015-2018”.

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è IZSLT.
       
    • Celiachia - Ricognizione dei soggetti affetti, censimento mense e attività formativa OSA Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.

      L’attività formativa rivolta agli operatori del settore alimentare (OSA) viene svolta dall’Area della Direzione Regionale Salute e Integrazione sociosanitaria competente, che procede annualmente alla programmazione degli specifici corsi di formazione e/o aggiornamento di natura tecnico-operativa (numero edizioni, stima delle presenze di partecipanti, ore di teoria e ore di pratica per ciascuna giornata formativa).

      Sulla base della Determinazione del Direttore Regionale n. G19217 del 30 dicembre 2014 i SIAN istituiscono la specifica anagrafe delle mense scolastiche, ospedaliere e pubbliche che erogano pasti a soggetti celiaci (provvedendo anche al suo aggiornamento), effettuano il controllo sistematico dei requisiti presenti nei singoli impianti ai fini di garantire la sicurezza dei pasti senza glutine erogati e provvedono al censimento annuale dei soggetti celiaci che fruiscono di dette mense.

      Sotto il profilo dei flussi informativi i SIAN provvedono anche alla rendicontazione annuale sulle attività svolte alla Regione (Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria) entro il 28 febbraio di ciascun anno, anche ai fini della ripartizione effettuata dalla Regione del fondo annuale erogato dal Ministero della Salute di cui alla Determinazione del Direttore Regionale n. G19275 del 30 dicembre 2014.

      La rendicontazione di tutte le attività svolte da parte della Regione al Ministero della Salute viene effettuata con Relazione Annuale entro il 30 aprile di ogni anno.
       
    • Fitosanitari - Controlli ufficiali sui residui di prodotti fitosanitari in alimenti di origine vegetale

      Ai sensi di quanto previsto nel DM del 23 dicembre 1992 e nel Regolamento (CE) n. 396/2005 e in recepimento degli indirizzi operativi dettati dal Ministero della Salute (nota prot. 364-P-09/01/2015), la Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ha fornito indicazioni sul piano di campionamento per l’anno 2015 con la nota prot. 17743 del 14 gennaio 2015 e la nota prot. 194107 del 9 aprile 2015.

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPALazio.
       
    • Fitosanitari - Programma comunitario coordinato residui in alimenti

      In recepimento del Reg. UE 400/2014, per la parte relativa agli alimenti di origine vegetale, è stato adottato il piano di campionamento per il triennio 2015-2017 con la Determinazione del Direttore Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria n. G07067 del 9 giugno 2015 recante: “Regolamento di esecuzione (UE) n. 400/2014 della Commissione del 22 Aprile 2014 relativo ad un programma coordinato di controllo pluriennale dell’Unione per il 2015, il 2016 e il 2017 destinato a garantire il rispetto dei livelli massimi di residui di antiparassitari e a valutare l’esposizione dei consumatori ai residui di antiparassitari nei e sui prodotti alimentari di originale vegetale e animale. Aggiornamento dell’Allegato a) alla Determinazione di Giunta Regionale del 27 maggio 2013 n. B02012”.

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPALazio.
       
    • Latte crudo - Criteri microbiologici per la vendita diretta e controllo ufficiale

      La materia inerente il latte crudo è disciplinata dalla Determinazione n. B01381 del 09.04.2013 che detta tutte le disposizioni igienico-sanitarie per la gestione ed il controllo della produzione e vendita diretta di latte crudo per l'alimentazione umana.
       
    • Prodotti della pesca

      Con il Decreto del Commissario ad Acta 29 gennaio 2016, n. U00014 sono state recepite le "Linee guida in materia di igiene dei prodotti della pesca", sancita il 5 novembre 2015 con Accordo Sato Regioni del 5/11/2015. (n° repertorio 195/CSR).

      Obiettivo delle linee guida è quello di armonizzare i controlli ufficiali in materia di igiene dei prodotti della pesca, eseguiti dalle Autorità competenti sul territorio nazionale.

      Per raggiungere tale obiettivo sono necessarie molteplici azioni tra cui:

      - fornire indicazioni sulle disposizioni contenute nella regolamentazione comunitaria e nazionale in materia di sicurezza alimentare, lungo le diverse fasi che compongono la filiera dei prodotti ittici

      - fornire elementi utili a migliorare la conoscenza, anche da parte degli operatori del settore, su ruoli e responsabilità.
       
    • Molluschi bivalvi vivi - Classificazione delle zone di produzione, stabulazione e raccolta e successivo monitoraggio

      La materia è disciplinata dalla Determinazione n. B4517 del 09.06.11 che approva il Piano regionale per il controllo sanitario della filiera dei molluschi bivalvi vivi. Di fatto, tale determinazione recepisce l’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente linee guida per l'applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi (Rep. Atti n. 79/CSR del 8 luglio 2010) e ne integra il testo con indicazioni tecniche per dare attuazione pratica a quanto disposto dalla normativa cogente.

      Tuttavia, tutta la materia, anche a seguito della Nota ministeriale DGlSAN 15897 del 18/04/2014, relativa all’utilizzo del sistema informativo nazionale SINVSA, è in fase di revisione. A tale scopo, recentemente con la Determinazione 16 aprile 2015, n. G04472 è stata costituita una task force regionale di tecnici specialisti sulle tematiche relative alla produzione igienica dei molluschi bivalvi vivi. I compiti di tale Commissione sono:

      – Supporto tecnico-scientifico nella gestione della procedura di registrazione degli allevamenti ai sensi del Decreto Legislativo 4 agosto 2008, n. 148 e relativo controllo sanitario;

      – Gestione del Sistema Informativo Nazionale per la gestione delle aree classificate per la produzione di MBV;

      – Classificazione e monitoraggio delle aree zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi vivi;

      – Gestione delle non conformità in fase di monitoraggio delle aree zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi vivi;

      – Gestione del flusso informativo annuale “Reg. 854/2004/CE monitoraggio delle zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi vivi.”

      – Programmazione e monitoraggio delle attività di campionamento dei molluschi bivalvi vivi espletata dai Servizi Veterinari delle Ausl;

      Nei successi aggiornamenti del PRIC saranno inseriti i nuovi documenti prodotti dalla task force.
       
    • Piano di vigilanza e controllo alimenti e bevande

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sugli alimenti non di origine animale sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, che provvedono alla programmazione della vigilanza sulla base della classificazione dei rischi ai sensi della Determinazione del Direttore Regionale n. D1949 del 30 maggio 2008 e dello specifico piano di campionamento Regionale(in corso di definizione).

      I laboratori di riferimento per l’analisi dei campioni sono ARPALazio e IZSLT, ciascuno per le analisi di competenza.

      Per assicurare la vigilanza e il controllo su alimenti di origine animale, con la Determinazione 27 febbraio 2015, n. G01963 è stato approvato il Piano regionale di campionamento degli alimenti di origine animale destinati al consumo umano 2015-2018. Con tale Atto si predispongono per il quadriennio 2015-2018 le seguenti attività di campionamento per il controllo degli alimenti di origine animale destinati al consumo umano:

      1. Campionamento ufficiale per le ricerche microbiologiche

      1.1. Campionamento ufficiale per la valutazione dei criteri di sicurezza alimentare del Reg. CE 2073/2005

      1.2. Campionamento ufficiale per la sorveglianza di alcuni agenti zoonotici

      2. Campionamento ufficiale per le ricerche chimiche

      2.1. Contaminati ambientali/industriali

      2.2.Sostanze antibiotiche

      2.3. Biocontaminanti

      3. Campionamento ufficiale per la ricerca di allergeni.

      Si approvano, inoltre, lo schema di verbale di campionamento e la Scheda di non idoneità del campione.
       
    • Piano Nazionale Residui (PNR) ed extra-piano regionali

      Gli atti relativi a questa attività sono approvati annualmente e riguardano:

      Il Piano regionale per la ricerca dei residui negli animali e nei prodotti di origine animale. Programmazione regionale per il 2016 con la Determinazione G16953 del 28/12/2015. Tale Piano fa riferimento al Piano Nazionale per la ricerca di Residui (PNR) e consiste in un piano di sorveglianza del processo di allevamento degli animali e di prima trasformazione dei prodotti di origine animale che mira a svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate ed a verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari, di antiparassitari nonché di agenti contaminanti per l’ambiente con i limiti massimi di residui o i tenori massimi fissati dalle normative comunitarie e nazionali. Il Piano è annuale ed è recepito dalle Regioni entro un mese dalla sua emanazione da parte del Ministero per inviarlo a tutti i referenti AUSL per il PNR. Ogni anno il piano di attività regionale deve giungere al Ministero, unitamente alla comunicazione dell’avvenuto inizio delle attività. Nell’Allegato A della suddetta Determinazione, la Regione approva tutte le disposizioni per l’attuazione del Piano, conformemente a quanto indicato nel PNR.

      Il Monitoraggio sulla presenza dell'esaclorocicloesano nelle matrici di origine animale e destinate all'alimentazione animale prodotte nella valle del fiume Sacco. Extrapiano regionale per l'anno 2016. (Determinazione 10 marzo 2016, n. G02158)

      Inoltre, con la Circolare prot. 712004 del 22.12.2015 Extrapiano regionale 2016, sono state date ulteriori disposizioni per il monitoraggio sulla presenza di aflatossine nel latte.
       
    • Macellazione d’urgenza – campionamenti

      Con la Determinazione n.G12150 del 27 agosto 2014 sono state aggiornate le procedure operative per la macellazione d'urgenza. Successivamente, con note regionali (n. 517791 del 19.09.14 e n. 683012 del 09.12.14 ) sono state fornite ulteriori direttive tecniche.
       
    • Radiazioni Ionizzanti - Controllo di alimenti e loro ingredienti trattati

      La Determinazione 27 febbraio 2015, n.G01966 ha approvato il Piano regionale radiazioni ionizzanti in alimenti di origine animale 2015-2018. Il Piano ha lo scopo di:

      – programmare e coordinare, attraverso criteri uniformi, le attività mirate alla verifica della conformità degli alimenti di origine animale ai requisiti di autorizzazione ed etichettatura richiesti dalla normativa europea e nazionale in materia di trattamento con radiazioni ionizzanti;

      – garantire un flusso di informazioni adeguato dalle Autorità competenti territoriali all’Autorità competente centrale e, successivamente, alla Commissione europea;

      – fornire a tutti gli attori coinvolti una visione complessiva dei risultati conseguiti, sia regionali che nazionali, ai fini delle successive programmazioni.

      Per quanto attiene gli alimenti non di origine animale, le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sulla base dello specifico piano di campionamento definito, sulla base delle indicazioni del Piano Nazionale, con la Determinazione Direttore Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria del 3 luglio 2015, n.G08216.

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è IZSLT.
       
    • Piano di controllo degli additivi alimentari tal quali e nei prodotti alimentari

      Con Determinazione 19 febbraio 2015, n.G01576 ADDITIVI ALIMENTARI TAL QUALI E NEI PRODOTTI ALIMENTARI ADDITIVI ALIMENTARI TAL QUALI E NEI PRODOTTI ALIMENTARI (Piano regionale di campionamento per il controllo degli additivi negli alimenti di origine animale destinati al consumo umano 2015-2018) si stabiliscono con esattezza: declaratoria di tutte le definizioni di additivi alimentari, tempistica, luoghi e modalità dei prelievi, modulistica, numerosità dei campioni, reportistica e flussi informativi.

      Per quanto riguarda il controllo degli additivi alimentari tal quali e nei prodotti alimentari non di origine animale, le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sulla base dello specifico piano di campionamento definito, sulla base delle indicazioni del Piano Nazionale, con la Determinazione Direttore Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria del 20 luglio 2015, n. G09028 (Piano Regionale per il controllo ufficiale degli additivi alimentari tal quali e nei prodotti di origine non animale. Anni 2015-2018).

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPALazio .
       
    • Programma comunitario coordinato residui di antiparassitari in alimenti di origine animale

      La Determinazione n.G00356 del 21/01/15 ha approvato il Piano di campionamento per la ricerca di antiparassitari in alcuni prodotti di origine animale per l’anno 2015, in attuazione del Regolamento (UE) n. 400/2014. Lo scopo è quello di controllare, per cicli triennali, i residui di prodotti fitosanitari nei trenta/quaranta prodotti alimentari che costituiscono, nella Comunità Europea, i principali componenti della dieta, per la valutazione dell'esposizione dei consumatori e l'applicazione della legislazione dell'Unione Europea. Annualmente si stabiliscono le matrici su cui effettuare i campionamenti. Per quanto riguarda i prodotti di Origine Animale, il programma coordinato comunitario er l'anno 2015 prevede campionamenti per la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari indicati nell'allegato I parte B del Regolamento UE n. 400/2014 su burro e uova di gallina. Il Piano della Regione dà indicazioni operative sullo schema di verbale da utilizzare, le modalità di campionamento e i dati da fornire come flusso informativo con i tempi da rispettare.
       
    • Trichine - Prevenzione e Controllo

      Sul problema della presenza di trichinella nelle carni, la Regione Lazio ha dettato linee guida con la Determinazione n. D2860 del 31.08.07 per l’applicazione del regolamento (CE) n.2075/05. L’allegato alla determinazione è vigente e definisce tutte le indicazioni operative.
       
    • Zoonosi – monitoraggio agenti zoonosici negli alimenti

      Per quanto riguarda la salute umana, le zoonosi sono incluse tra le malattie di classe V oggetto di notifica obbligatoria al Ministero della Salute sulla base di quanto disposto dal Decreto Ministeriale del 15 dicembre 1990: “Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive”, recepito a livello regionale con la DGR n. 8216 del 27 ottobre 1993 “Istituzione del nuovo sistema informativo delle malattie infettive”.

      La Regione Lazio con il Decreto del Commissario ad Acta n.U00314 del 07/10/2014 ha poi istituito presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" (INMI), il Servizio Regionale per Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle Malattie Infettive (SERESMI) per la sorveglianza sull’occorrenza e sulle attività di prevenzione e controllo delle Malattie Infettive, il quale effettua la gestione dei sistemi di sorveglianza delle malattie infettive e vaccinazioni previsti dalla normativa vigente nazionale e regionale, in collaborazione con l’Area Servizio Informativo Sanitario della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria.

      Con il Decreto del Commissario ad Acta n. U00181 del 12/05/2015 “Individuazione del laboratorio di riferimento regionale per i sistemi di sorveglianza relativi a morbillo e rosolia, casi umani di malattie trasmesse da vettori e epatite A” è stato inoltre designato il Laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (INMI) quale laboratorio di riferimento regionale per il triennio 2015-2017, per lo svolgimento delle indagini diagnostiche previste dal sistema di sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori, con particolare riferimento a Chikungunya, Dengue, Zika Virus e West Nile Disease e dal sistema di sorveglianza dell’epatite A in Italia.

      All’interno del Piano regionale di campionamento degli alimenti di origine animale destinati al consumo umano 2015-2018, approvato con Determinazione 27 febbraio 2015, n. G01963 e già menzionato nel precedente paragrafo “Piano di vigilanza e controllo alimenti e bevande” sono previsti dei campionamenti per la sorveglianza degli agenti zoonotici indicati dal Decreto Legislativo 4 aprile 2006, n. 191 "Attuazione della direttiva 2003/99/CE sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici". Al fine di garantire un adeguato monitoraggio del territorio, oltre agli agenti patogeni oggetto del Regolamento 2073/05 riguardante i requisiti microbiologici delle derrate alimentari, nel Piano sono stati disposti dei prelievi specifici per la ricerca di ulteriori agenti zoonotici non contemplati dalla citata normativa ma che rappresentano un potenziale rischio per il consumatore.
       
    • Materiali a contatto con alimenti (MOCA) – piano di controllo

      Il Regolamento (CE) n. 1935/2004 stabilisce i requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti, mentre direttive specifiche contengono disposizioni dettagliate per i singoli materiali (materie plastiche, ceramiche, ecc.)

      L’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del progetto CAST (Contatto Alimentare Sicurezza e Tecnologia) , ha sviluppato le linee guida generali e specifiche per l’applicazione del Regolamento 2023/2006 CE alla filiera di produzione dei materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti, che rappresentano un utile strumento anche per il controllo ufficiale.

      Le Autorità Competenti deputate ai controlli sono i Servizi IAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sulla base dello specifico piano di campionamento regionale (in corso di definizione).

      Il laboratorio di riferimento per l’analisi dei campioni è ARPALazio .

Piano nazionale di controllo ufficiale sull'alimentazione degli animali (PNAA)

Con la Determinazione n. G18976 del 24.12.14 è stato approvato il Piano regionale di controllo ufficiale sull’Alimentazione degli Animali, valido per gli anni 2015, 2016 e 2017, per l’attuazione del piano nazionale di controllo ufficiale sull’alimentazione degli animali 2015-2017”. La programmazione dei controlli ufficiali nella filiera dei mangimi prevede attività di verifica ispettiva e attività di campionamento a sua volta distinta in monitoraggio e in sorveglianza. Il PRAA 2015 - 2017 si presenta suddiviso in 3 sezioni principali: una parte generale descrittiva, una parte tecnica applicativa ed una parte costituita dalla modulistica.

Le novità introdotte nel Piano 2015/2017 sono:

  • Inserimento dei dati anagrafici degli OSM nel sistema SINVSA
  • Suddivisione dei campioni del Capitolo 2 Principi attivi ed Additivi per favorire le ricerche volte ad evidenziare i fenomeni di Carry Over
  • Modifica della finalità del programma di controllo da Monitoraggio a Sorveglianza
  • Inserimento della ricerca del GTH nei materiali dei Categoria 3 destinati all’alimentazione animale
  • Tempi di refertazione analisi differenti tra Diossine e le altre ricerche previste dal piano
  • Predisposizione di uno specifico strumento per il censimento degli OSM del circuito NON OGM.

Nella parte generale del PRAA 2015-2017 sono illustrati sia le modalità operative per gli interventi ispettivi, per la verifica presso gli OSM dei requisiti strutturali e documentali previsti dalla normativa vigente, sia gli aspetti generali di controllo dei mangimi attraverso il prelievo di campioni.

Nella parte tecnica del PRAA 2015-2017 sono invece descritti i programmi di campionamento specifici.

Nell’Allegato B è riportata la principale modulistica.

  • Anagrafi e Identificazione degli Animali

    La normativa comunitaria e nazionale di riferimento riguardo l’identificazione e registrazione degli animali è il D.P.R. 317/96, che prevede l’elenco delle aziende che detengono gli animali, le modalità di registrazione degli stessi, l’assegnazione dei marchi e tutte le indicazioni operative necessarie.

    Per l’anagrafe dei bovini il riferimento è il Regolamento (CE) n. 1760/2000 che “istituisce un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini e relativo all'etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine, e che abroga il regolamento (CE) n. 820/97 del Consiglio” e il D.M. 31 gennaio 2002 e s.m.e.i..

    Le direttive sull’anagrafe degli ovicaprini sono quelle contenute nel Reg. CE n. 21/2004 e nella Circolare del Ministero della salute 28 luglio 2005.

    Per l’anagrafe degli equini si fa riferimento al Reg. CE n. 504/2008; per i suini alla Direttiva 2008/71/CE.

    Infine, la Regione con la circolare della Direzione Salute prot. 87488 del 17/02/2015 avente ad oggetto “Anagrafe zootecnica - Controlli minimi: assegnazione campioni” ha provveduto alla elaborazione del campione, suddiviso per aziende Sanitarie, di aziende bovine/bufaline ed ovine/caprine da controllare nell'ambito dei controlli sull'identificazione e registrazione degli animali, come previsto dalla normativa (comunitaria e nazionale) cogente, i cosiddetti controlli minimi.
     
  • Registrazione Aziende

    Per la registrazione delle aziende il riferimento è il DPR 317/1996 (articolo 2), che contiene anche tutte le indicazioni fornite nella Direttiva del Consiglio delle Comunità europee 92/102/CEE (articolo 3)
     
  • Farmaco Veterinario - Farmacosorveglianza e Farmacovigilanza

    Le linee di indirizzo per la programmazione ed effettuazione dell'attività di farmacosorveglianza e farmacovigilanza da parte dei Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lazio sono state approvate con la Determinazione n. G18399 del 19 dicembre 2014 e si riferiscono al periodo 2015-2018. Il Piano regionale di farmacosorveglianza per il controllo sull’utilizzo e la commercializzazione del farmaco veterinario è approvato in ottemperanza al D.Lgs. 193/2006 garantendo che i controlli ufficiali siano eseguiti secondo quanto prevede l’art. 88 del D.Lgs. 193/2006 e del Regolamento (CE) n. 882 /2004.
     
  • Malattie Infettive
     
  • Arterite Virale Equina

    Tutte le disposizioni in materia di Arterite Virale Equina sono fornite dall’Ordinanza ministeriale del 13 gennaio 1994 che fornisce il Piano nazionale di controllo della malattia. L’ordinanza dà anche indicazioni sui metodi diagnostici per l’accertamento della arterite virale negli equidi riproduttori maschi.
     
  • Blue Tongue

    Il Ministero della Salute, quale Autorità centrale, elabora il Piano nazionale annuale di sorveglianza sierologica ed entomologica, in linea con le disposizioni fornite nel Regolamento CE 1266/2007 e s.m. e nel decreto legislativo 225/2003 di attuazione della Direttiva 2000/75/CE relativa alle misure di lotta e di eradicazione del morbo «lingua blu» degli ovini.e ss.mm.

    Sul piano regionale, il Decreto del Commissario ad Acta U00099 del 10 marzo 2015 ha approvato le “Linee guida per la gestione dell’emergenza Blue Tongue nel territorio regionale – Anno 2015.”
     
  • Brucellosi , Tubercolosi e Leucosi Bovina Enzootica

    Per tali malattie la normativa nazionale di riferimento è suddivisa per:

    Bovini /bufalini:

    – D.lgs 196/99 “ Attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina.”

    – Decreto 27 agosto 1994, n.651 Regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione della brucellosi negli allevamenti bovini.”

    – Decreto 2 maggio 1996, n.358 Regolamento concernente il piano nazionale per l'eradicazione della leucosi bovina enzootica”.

    – Decreto 15 dicembre 1995, n.592 “Regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione della tubercolosi negli allevamenti bovini e bufalini.”

    Ovini/caprini:

    – D.lgs 193/2005 Attuazione della direttiva 2003/50/CE relativa al rafforzamento dei controlli sui movimenti di ovini e caprini"

    Le disposizioni regionali sono contenute nel Decreto del Commissario ad Acta n. 224/2015 “Piani di eradicazione e sorveglianza nel territorio regionale delle malattie dei bovini, bufalini, e ovi-caprini oggetto di risanamento. Piano operativo 2015.”
     
  • BSE - Controllo, sorveglianza ed eradicazione

    Per le disposizioni in materia di prevenzione, controllo ed eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili, si assume come riferimento normativo il Regolamento (CE) 999/2001.
     
  • Est Ovicaprine - Piano nazionale di controllo, sorveglianza ed eradicazione.

    La normativa comunitaria di riferimento è sempre il Reg.(CE) 999/01 e s.m.i.

    A livello regionale ulteriori specifiche operative e la stratificazione dei campioni tra le diverse Aziende Sanitarie, sono contenute nella nota della Direzione Salute e Integrazione socio-sanitaria prot. 87508 del 17/02/2015 “Piano di sorveglianza delle EST su ovini e caprini regolarmente macellati e morti in stalla – 2015. Per la distribuzione dei campioni da effettuare, si è tenuto conto per i morti in stalla, della popolazione ovi – caprina di ciascuna ASL, così come registrata in Banca Dati Nazionale, e del numero e capacità di lavorazione dei mattatoi, per i campioni relativi ai capi regolarmente macellati.
     
  • Est Ovine - Piano di Selezione Genetica.

    La normativa comunitaria di riferimento è sempre il Reg.(CE) 999/01 e s.m.i.

    La normativa nazionale è rappresentata dal Decreto 17 dicembre 2004: “Piano nazionale di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi negli ovini.” p>Le disposizioni della Regione Lazio sono contenute nella DGR n. 898 del 24 settembre 2004 Piano Regionale di selezione genetica per la resistenza alla Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (EST) negli ovini”.
     
  • Influenza Aviaria

    La normativa nazionale di riferimento è il D.Lgs 9/2010 “Attuazione della direttiva 2005/94/CE relativa a misure comunitarie di lotta contro l'influenza aviaria”

    Ulteriori disposizioni della Regione Lazio sono state fornite con la Nota regionale prot. 152677 del 19/03/2015 “Applicazione del Piano Nazionale Influenza Aviaria 2015 nella Regione Lazio.”
     
  • Malattia di Aujeszky - Piano nazionale di controllo

    I riferimenti normativi sono quelli nazionali; in particolare, il DM 30 dicembre 2010 e DM 4 agosto 2011.
     
  • Peste Suina Classica

    Si applicano le direttive contenute nel “D.lgs 55/2004 “Attuazione della direttiva 2001/89/CE relativa alle misure comunitarie di lotta contro la peste suina classica”.

  • Salmonellosi-Piani nazionali di controllo negli avicoli

    Le norme comunitarie sulla materia sono quelle del Reg. (CE )n. 2160 del 17 novembre 2003; a livello nazionale il riferimento è il Piano nazionale di controllo della salmonellosi negli avicoli – anno 2015
     
  • West Nile Disease - Piano nazionale di sorveglianza.

    Sono state fornite disposizioni regionali in merito all’attività di sorveglianza da svolgere sugli animali sentinella (corvidi ed equidi). Esse sono contenute nella Nota della Direzione Salute e Integrazione socio-sanitaria prot.282880 del 25/05/2015 “West Nile Disease (WND) – Piano di sorveglianza nella Regione Lazio 2015”.

    È in fase di definizione una ulteriore nota di disposizioni regionali relativa alle misure da adottare per la prevenzione della malattia.
     
  • Riproduzione

    Nel settore della riproduzione l’attività di controllo e vigilanza si distingue in controlli di qualità e controlli sanitari e si sostanzia in:

    – ispezioni nei Centri di raccolta e magazzinaggio sperma, gruppi di raccolta e produzione embrioni per Scambi Comunitari

    – accertamenti sanitari dei riproduttori maschi e degli allevamenti suinicoli con fecondazione artificiale, stazioni di fecondazione pubblica, centri di produzione di materiale seminale, gruppi di raccolta embrioni, gruppi di produzione embrioni.

    Le norme prese a riferimento sono la Legge 15/1/1991 n. 30 “Disciplina della riproduzione animale” e s.m.i. e il DM 19/07/2000 n. 403 che ne approva il regolamento di esecuzione.

    Sul piano regionale la DGR 8/02/2002 n.128 dell’Assessorato Agricoltura fissa le indicazioni operative di competenza regionale.
  • Il documento nazionale di inquadramento della materia del benessere animale è il Piano Nazionale Benessere degli Animali da Reddito ( PNBA ) contenuto nella Nota del Ministero della Salute prot.16031 del 04/08/2008. Nel corso degli anni sono state apportate modifiche ed integrazioni sempre tramite note ministeriali; di seguito i riferimenti:

    PNBA 2010, nota prot. 13029 del 13/07/2010

    PNBA 2012, nota prot. 15737 del 27/08/2012

    PNBA 2013, nota prot. 15281 del 01/08/2013

    PNBA 2014, nota prot. 13321 del 24/06/2014

    Nell’aggiornamento più recente, trasmesso con nota prot. 16287 del 19/06/2015, sono date direttive in merito alla programmazione minima dei controlli su base annuale, distinta per specie animale.

    Infine, si riporta di seguito tutta la normativa di recepimento delle direttive CE e gli atti che attuano a livello regionale le disposizioni del Piano Nazionale sul benessere degli animali da reddito.
     
  • Benessere Animale in Allevamento

    Le norme di riferimento sono quelle nazionali e, in particolare:

    – D.lgs 146/01 “Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti.”;

    – D.lgs 267/03 "Attuazione delle direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE, per la protezione delle galline ovaiole e la registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento" e D.M. 20 aprile 2006

    – D.lgs 122/11 “Attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini.”;

    – D.lgs 126/11 “Attuazione della direttiva 2008/119/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli.”;

    – D.lgs 181/10 e D.M. 4 febbraio 2013 ­"Attuazione della direttiva 2007/43/CE che stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la produzione di carne" e D.M. 4 febbraio 2013

    Sul piano regionale con la Determinazione n. G12149 del 27/08 2014 si è data attuazione alla DGR n. 450 del 14/10/2011 relativa al Piano Regionale sulla tutela ed il benessere degli animali da reddito relativa alla programmazione 2011-2014 e si è proceduto alla revisione delle procedure e delle check list da utilizzare nei controlli.
     
  • Protezione degli animali durante il trasporto

    La normativa di riferimento è data dal Regolamento (CE) N.1/2004 e dal Piano Nazionale Benessere Animale 2010 attuato con la DGR n. 450 del 14/10/2011 relativa al Piano Regionale sulla tutela ed il benessere degli animali da reddito.
     
  • Protezione degli animali durante l'abbattimento

    A livello comunitario la normativa di riferimento è il Reg (CE) 1099/2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento. Da questo discendono le linee guida nazionali relative all’applicazione del Regolamento condensate nella nota ministeriale prot. 15111-P del 18.07.14.

    A livello regionale, la Determinazione n. G12149 del 27/08 2014 ha provveduto alla revisione delle procedure e delle check list da utilizzare nei controlli.

Fitosanitari - Controllo ufficiale sull'immissione in commercio e l'utilizzazione

La competenza in materia è dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, che la esercitano mediante i diversi Servizi interessati (SIAN, SISP e SPRESAL), secondo le modalità previste dalla specifica normativa di settore (DGR 228/2005 e s. m. e i. e DGR 358/2010).

Per quanto attiene l’abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari, la DGR 904 del 22 dicembre 2014 ha predisposto, per l’anno 2015, il nuovo Regolamento per il rilascio ed il rinnovo del certificato di abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari ai sensi del D.Lgs. 14 agosto 2012, n. 150. La Determinazione n. G01649 del 20/02/2015 ha aggiornato le procedure indicate nella DGR 904/2014.

  • Sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi

    L’aggiornamento delle linee guida regionali per la gestione operativa del sistema di allerta per alimenti destinati al consumo umano e mangimi è stato effettuato con la Determinazione n.D0385 del 23 febbraio 2009. L’atto regionale è puntuale nel definire campo di applicazione, punti di contatto, modalità di attivazione dell’allerta e di notifica, revoca, ripartizione delle competenze, flussi informativi.
     
  • Ambiente

    Relativamente al settore Ambiente, esistono attività trasversali inerenti il controllo sulle acque potabili e minerali, di cui si è già trattato. Inoltre, considerando il fine comune della salute umana e della prevenzione, è evidente che gli organismi che operano nel campo del controllo ambientale entrano in diretto rapporto con gli altri servizi deputati alla sicurezza alimentare, che può essere compromessa da contaminazioni dell’ambiente. Nel paragrafo dedicato alla cooperazione e assistenza reciproca si riportano esempi di collaborazione e coordinamento previsti dal Piano Regionale per la Prevenzione.
     
  • Sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati non più idonei al consumo umano

    La Determinazione 24 dicembre 2014, n.G18971 ha stabilito le modalità di Applicazione regionale delle " Linee Guida per l'applicazione del regolamento (CE) n.1069/2009 del Parlamento europeo e del consiglio del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati non destinati al consumo umano e abroga il regolamento (CE) n. 1774/2004" di cui all'Accordo siglato in Conferenza Unificata Rep. Atti n. 20/CU del 7 febbraio 2013 – recepite con Decreto Commissario ad acta n. U00184 del 16.05.13.

    L’atto regionale, oltre le linee guida per l’applicazione delle norme relative ai sottoprodotti di origine animale e dei derivati non destinati al consumo umano (Allegato A), approva le “Procedure operative per la registrazione ed il riconoscimento delle imprese del settore dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati non destinati al consumo umano”(Allegato B) e tutta la modulistica da utilizzare.
     
  • Controllo ufficiale su stabilimenti, impianti e operatori che producono alimenti di origine animale destinati all’uomo

    Le “Linee guida regionali per il controllo ufficiale veterinario presso gli stabilimenti soggetti a riconoscimento” sono definite nella Determinazione n. D4592 del 18.12.06. Con tale atto la Regione adotta un sistema di programmazione dell’attività di controllo ufficiale che consente:

    – il mantenimento di un livello minimo di controllo, uniforme su tutto il territorio regionale;

    – l’uniformità degli interventi di controllo negli stabilimenti mediante l’attuazione di procedure comuni;

    – la realizzazione di un sistema di documentazione che consente di formalizzare l’attività del Servizio Veterinario territoriale e di dimostrare l’entità ed i risultati del controllo;

    – la messa in atto di un sistema di valutazione dei risultati delle attività che consente una impostazione dei controlli ufficiali bastata sulla definizione del livello di rischio dei singoli impianti.

    In sostanza, il documento fornisce ai Servizi Veterinari delle aziende Unità Sanitarie Locali uno strumento operativo di lavoro per mettere in atto la programmazione, l’attuazione e la rendicontazione dell’attività di controllo ufficiale negli stabilimenti del territorio regionale.
     
  • Controllo ufficiale su stabilimenti, impianti e operatori che producono alimenti per animali

    La Determinazione n. B02764 del 02.07.13 disciplina le modalità di organizzazione del controllo ufficiale sui sistemi produttivi del settore mangimistico” aggiornando il documento approvato nel 2008. L’atto fornisce precise disposizioni per:

    – la classificazione degli stabilimenti in base al rischio e definizione delle priorità per l’esecuzione del controllo ufficiale

    – la valutazione del rischio sanitario

    – le modalità operative di intervento

    Per garantire uniformità e completezza dei controlli, il documento fornisce anche numerose check list, schemi di verbale e procedure standard.
     
  • Zoonosi

    Per quanto riguarda le malattie animali trasmissibili all’uomo, oltre i controlli specifici già indicati per tipologia di malattia, è importante che sia efficiente il sistema di comunicazione tra settore veterinario e medico per garantire un’allerta efficace. In questo ambito, per le malattie diffusive pericolose per la salute – e tra queste quelle trasmesse dagli animali – interviene il DM 15 dicembre 1990, che definisce le modalità di notifica e comunicazione degli eventi epidemici

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