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Caregiver familiare

Nella nostra Regione, si stima che le funzioni di caregiver familiare siano svolte da oltre 25.000 persone, con un impegno quotidiano continuo, spesso prolungato nel tempo, a cui si lega anche il tema rilevante delle asimmetrie di genere stante la prevalenza delle donne caregiver in ambito familiare.

La Regione Lazio ha voluto promuovere ed affermare un nuovo approccio al tema della cura e dell’assistenza in ambito familiare, sia nei processi di programmazione che di gestione, valorizzando, soprattutto, la natura e il significato della relazione unica che intercorre tra la persona con disabilità o non autosufficiente e il suo caregiver familiare, nella consapevolezza dell’importanza e della centralità di questa figura  per il benessere psico fisico della persona, la sua permanenza al domicilio e il mantenimento del contesto relazionale.

La Regione Lazio, nell’ambito delle politiche di welfare, ha avvertito, quindi ,come priorità assoluta l’adozione di una legge che fosse interamente dedicata alla figura del caregiver familiare, con la quale dotarsi di una disciplina organica e strutturata capace di cogliere tutti gli aspetti, anche a carattere trasversale, del rapporto assistito - caregiver - servizi formali e comunità nonché di definire interventi ed azioni diffuse finalizzate al sostegno al ruolo e alla funzione di caregiver familiare, nonché di prevedere un sistema multilivello di tutele per il rispetto dei suoi diritti individuali. 

La legge 11 aprile 2024, n. 5 “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare”, conclude un processo significativo, già avviato sul piano normativo con la l.r. 11/2016, rafforzando, ulteriormente, i principi espressi in merito alla valenza della figura del caregiver familiare non solo per la persona di cui si prende cura ma per l’intera collettività, e al riconoscimento del ruolo nell’ambito del sistema integrato regionale dei servizi. 

La legge definisce, all’art. 2,  “il caregiver familiare” come la persona che assiste e si “prende cura” del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento. La Regione, inoltre, considera caregiver anche colui che, pur non avendo legami familiari con la persona non autosufficiente o con disabilità, presta assistenza al domicilio convivendo con la stessa.

Il caregiver familiare può, liberamente, richiedere il riconoscimento formale dello “status” che dà la possibilità di accedere a tutte le misure di sostegno ed accompagnamento alla sua funzione di assistenza e cura, nonché alle misure dirette come soggetto autonomo e distinto dalla persona di cui si prende cura, volte a favorire la conciliazione dei tempi, le pari opportunità e l’inclusione sociale. 

Il riconoscimento formale da parte dei servizi territoriali avviene in sede di Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale, nell’ambito del PPA della persona non autosufficiente o con disabilità assistita dal caregiver. Nel PPA è contemplata una apposita “Sezione Caregiver” per la pianificazione, in base alla valutazione professionale del carico assistenziale e delle ricadute che questo ha sul piano personale, relazionale, psicologico e lavorativo, di risposte efficaci e personalizzate. In questa ottica, importanti sono le informazioni, rese liberamente dal caregiver, nella Scheda di domanda presentata al Punto Unico di accesso (PUA) per ottenere il riconoscimento. 

Al caregiver familiare formalmente riconosciuto verrà rilasciato dai servizi territoriali un tesserino specifico denominato “Card Giver”.

La Scheda, la Sezione e il Tesserino, secondo il format unico adottato con la DGR 751/2024, costituiscono gli strumenti operativi di cui avvalersi nell’ambito dei processi e modelli consolidati di governance e presa in carico. 

Per ogni opportunità che li riguardi, il riferimento per i cittadini interessati è sempre il Punto Unico di Accesso, nell’ambito del quale è dedicato al caregiver un apposito Sportello, con operatori appositamente formati per l’ ascolto, l’interazione e la conoscenza delle dinamiche connesse alla condizione di caregiver, il servizio sociale del distretto socio sanitario o il referente territoriale, figura importante di prossimità introdotta con la DGR 751/2024 che, in attuazione dell’art. 3 della l.r. 5/2024, ha definito le “Linee guida per la procedura di riconoscimento del caregiver familiare” e, più in generale, la rete formale e informale di supporto  richiamata all’art. 4 della legge.

La Regione Lazio, attraverso i riconoscimenti formali effettuati a livello distrettuale e alla relativa comunicazione periodica, attraverso la specifica scheda di monitoraggio, avrà modo di disporre di una banca dati funzionale ad orientare in modo coerente al fabbisogno e alle aspettative la programmazione degli interventi e delle risorse dedicate.

La Regione ha riservato sul proprio sito istituzionale questa pagina dedicata al caregiver, con l’obiettivo di favorire l’informazione e la conoscenza degli atti amministrativi, delle misure ed iniziative oggetto di programmazione nazionale, regionale e territoriale, delle procedure di accesso, della modulistica, delle iniziative ed eventi dedicati, come la “Giornata regionale del Caregiver familiare, istituita dall’art. 11 della l.r. 5/2024, appuntamento annuale di sensibilizzazione e confronto sulle principali tematiche legate alla figura del caregiver familiare. 

Gli strumenti messi in campo in favore del caregiver familiare, a gestione territoriale, attengono al supporto per i bisogni informativi/formativi, per bisogni pratico/operativi e per bisogni emotivi relazionali.

La l.r. 5/2024, all’art. 10 riconosce anche la figura del giovane caregiver, si intende la persona di età compresa tra i 16 e i 28 anni, che si prende cura di un proprio familiare convivente, anche in presenza di un caregiver familiare formalmente riconosciuto ai sensi della citata legge. L’obiettivo, attraverso percorsi agevolati per il riconoscimento dei crediti formativi (CFU), nonché per la riduzione dei contributi annuali onnicomprensivi a carico degli studenti universitari, è quello di facilitare il completamento dei percorsi formativi e professionali.

Per il triennio 2024 – 2026, la l.r. 5/2024 ha previsto uno stanziamento complessivo di euro 15.000,000,00 che sarà destinato alle priorità di intervento individuate ed impiegato secondo le modalità e i criteri stabiliti nei diversi atti attuativi della legge. Tali risorse concorrono, in modo integrativo e complementare alle risorse nazionali di cui all’art. 1, comma 254 della Legge 205/2018, alla realizzazione della politica regionale di sostegno al caregiver familiare.

Per una risposta pubblica integrata alla realtà dei caregiver familiari è essenziale una collaborazione sinergica di tutti i principali attori istituzionali coinvolti, il rispetto delle tempistiche e il confronto partecipato con gli organismi di rappresentanza e le parti sociali.

Normativa

 

Le misure di sostegno previste in risposta ai bisogni informativi/formativi del Caregiver si articolano in: 

 

  • attività di informazione base sulle procedure per l’accesso alle prestazioni assistenziali offerte dal sistema integrato ed orientamento alle diverse opportunità e misure di sostegno per il “Caregiver familiare”:
     
  • attività di informazione sulle associazioni rappresentative di promozione sociale e di volontariato attive sul territorio per la tutela del “Caregiver familiare”:
     
  • educazione di base al ruolo e alla cura (educational care):
     
  • inserimento in iniziative di formazione e/o psico-educazione di gruppo:
     
  • Supervisione operativa e addestramento nell’attività assistenziale per i bisogni della persona assistita dopo valutazione delle competenze da rafforzare;
     
  • addestramento all'utilizzo di semplici ausili;
     
  • riconoscimento delle competenze.
     

Le misure di sostegno previste in risposta ai bisogni di supporto pratico operativo del caregiver si articolano in: 


Sostituzione programmata 

  • accoglienza temporanea dell’assistito in struttura residenziale o semi-residenziale;
     
  • sollievo a domicilio mediante iniziative che consentano al caregiver familiare dei momenti di pausa, anche rimanendo nel proprio domicilio, come sostituzione programmata (es 1 g. al mese) al domicilio per consentire al caregiver familiare il recupero di spazi propri nella comunità;
     
  • sostituzione domiciliari di sollievo in caso di assenza programmata del caregiver per motivi clinici o in altre situazioni di particolari necessità.
     
  • Sostituzione in emergenza attraverso la sostituzione nelle situazioni impreviste di temporanea impossibilità ad assistere del caregiver familiare.

Ulteriori attività di supporto pratico

  • favorire la ricerca di un assistente familiare in caso di richiesta e/o necessità sopravvenuta da parte del caregiver familiare:
     
  • favorire il raccordo e l’attivazione della rete di associazionismo e volontariato territoriale;
     
  • affiancamento a supporto dell’intervento:
     

Le misure di sostegno previste in risposta ai bisogni emotivi relazionali del caregiver familiare si articolano in:

  • proposta/attivazione di consulenze psicologiche (individuale o familiare);
     
  • proposta di inserimento in percorsi di auto mutuo aiuto e sostegno;
     
  • valutazione e rivalutazione dello stress del caregiver;
     
  • proposta di inserimento in percorsi orientati alla gestione dello stress;
     
  • proposta di partecipazione a gruppi finalizzati (es. attività ludiche/ricreative, attività sportive, gruppi di cammino, ecc.).

Informazioni e contatti

•    e-mail: inclusione.fragilita@regione.lazio.it
•    Tel. 06.51688180

Data di aggiornamento/verifica: 23/10/2024

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