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L’inquinamento da nitrati è causato prevalentemente da fattori di origine antropica: dilavamento delle superfici agricole trattate con fertilizzati azotati o con concimi organici, smaltimento di reflui zootecnici, perdita da discariche, scarichi di reflui urbani e/o industriali.

La Regione Lazio, con Deliberazione di Giunta, individua le aree vulnerabili da nitrati (ZVN) ai sensi della Direttiva 91/676/CEE e del D. Lgs. 152/2006. All’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati le aziende agricole devono rispettare il Codice di Buona Pratica Agricola (CBPA) e quanto indicato dal Regolamento Regionale “Programma d’azione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola” per le limitazioni l’uso di concimi azotati, fertilizzanti organici, ammendanti e effluenti di allevamento.

 

  • DGR n. 25 del 30/01/2020 - Aggiornamento delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola ai sensi dell'art. 92 del D.Lgs.152/2006 e conferma delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola individuate con D.G.R. 767 del 6 agosto 2004. Pubblicata sul BURL n. 14 del 18/02/2020 
  • DGR n. 374 del 18/06/2021 - Aggiornamento delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola ai sensi dell’art. 92 del D.Lgs.152/2006 e conferma delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola individuate con D.G.R. 30 gennaio 2020, n. 25.Pubblicata sul BURL n. 62 del 24/06/2021.
  • DGR n. 523 del 30/07/2021 - Rettifica della deliberazione 18 giugno 2021, n. 374 avente ad oggetto: “Aggiornamento delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola della Regione Lazio, ai sensi dell'art. 92 del D.Lgs. 152/2006 e conferma delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola individuate con D.G.R. 30 gennaio 2020, n. 25”. Pubblicata sul BURL n. 91 del 23/09/2021 
  • DGR 719 del 14/11/2023 –Aggiornamento delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola della Regione Lazio, ai sensi dell’art. 92 del D. Lgs.152/2006 e conferma delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola individuate con D.G.R. 523 del 30 luglio 2021 

 

I fitofarmaci, detti anche prodotti fitosanitari o agro farmaci, sono prodotti naturali o di sintesi utilizzati per la protezione delle piante e per la conservazione dei prodotti vegetali.

Queste sostanze possono provocare effetti negativi sull’uomo e sull’ambiente. In funzione delle caratteristiche molecolari, delle condizioni di utilizzo e di quelle del territorio, possono migrare e lasciare residui nell’ambiente e nei prodotti agricoli, con un rischio immediato e/o nel lungo termine per l’uomo e per gli ecosistemi.

L’attuale monitoraggio delle sostanze fitosanitarie è ai sensi del Piano Regionale di controllo dei prodotti fitosanitari ed è effettuato da ARPA Lazio.

L’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione residuate dalla lavorazione meccanica delle olive è finalizzata all'utilizzo delle sostanze nutritive e ammendanti contenute nelle stesse.

Lo spandimento delle acque di vegetazione e delle sanse umide deve essere praticato nel rispetto dei criteri generali di utilizzazione delle risorse nutritive ed ammendanti e dell’acqua in esse contenute, ai sensi  dalla Legge 11 novembre 1996, n. 574 e dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 6 luglio 2005, e deve essere realizzato assicurando una idonea distribuzione ed incorporazione delle sostanze sui terreni in modo da evitare conseguenze tali da mettere in pericolo l’approvvigionamento idrico, nuocere alle risorse viventi e al sistema ecologico.

La Regione Lazio, in adempimento della normativa vigente, invia al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali i dati sull’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione nel territorio regionale.

L'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento è finalizzata al recupero delle sostanze nutritive ed ammendanti contenute negli stessi. Per poter utilizzare agronomicamente gli effluenti di allevamento e alcune acque reflue è necessario presentare una Comunicazione in modalità telematica al SUAP del comune in cui sono ubicati i terreni oggetto di spandimento.

La Regione Lazio acquisisce i dati sull’utilizzo dei reflui zootecnici agricoltura e li invia al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e alla Commissione Europea, in adempimento della normativa vigente.

  • Direttiva 91/676/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dell'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole                           
  • Decreto Ministeriale 25/02/2016 - Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonche' per la produzione e l'utilizzazione agronomica del digestato. (16A02762) (GU Serie Generale n.90 del 18-04-2016 - Suppl. Ordinario n. 9) 

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