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NUR - Numero Unico Regionale 06 99 500

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Rete europea Natura 2000

Il territorio regionale ospita 200 siti della rete Natura 2000, la rete ecologica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità terrestre e marina, costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), designate ai sensi della direttiva 92/43/CEE “Habitat”, e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS), istituite ai sensi della Dir. 79/409/CEE oggi integralmente sostituita dalla direttiva 2009/147/CE "Uccelli".
 
I siti della rete Natura 2000 sono stati designati specificamente per tutelare aree che rivestono un’importanza cruciale per le specie e/o gli habitat elencati nelle direttive “Habitat” e “Uccelli”, ritenuti di rilevanza unionale perché sono in pericolo, vulnerabili, rare, endemiche o perché costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle nove regioni biogeografiche d’Europa. 

Il processo che ha portato alla designazione delle ZSC e all’adozione delle misure di conservazione per le ZPS tramite la DGR 612/11 è sintetizzato nella figura.

Ogni Sito è identificato attraverso un Formulario Standard, che ne rappresenta una sorta di carta di identità, in cui sono contenute l’elenco e le caratteristiche ecologiche di specie e habitat, le informazioni di carattere amministrativo e geografico, le pressioni e minacce individuate.

La direttiva “Habitat” intende garantire la protezione dei siti Natura 2000 tenendo anche conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali, riconoscendo l’importanza della secolare presenza dell'uomo e delle sue attività (come la pastorizia o le pratiche agricole tradizionali) nel mantenimento di un equilibrio tra attività antropiche e conservazione della natura. Infatti, in gran parte dei siti della rete Natura 2000 non vigono rigidi criteri di protezione, e tutte le attività economiche e produttive locali sono consentite e regolamentate nel rispetto delle misure di conservazione stabilite per ogni sito. Inoltre, tutti i piani, progetti e attività da realizzarsi all'interno di ZSC e ZPS e suscettibili di avere un'incidenza significativa sui siti della rete Natura 2000 devono essere sottoposti preventivamente alla procedura di valutazione di incidenza.

La Regione Lazio ha adottato, con specifici provvedimenti, gli obiettivi e le misure di conservazione (vedi box normativa) degli habitat e delle specie di interesse unionale presenti nelle ZSC, attraverso un percorso di condivisione con i soggetti pubblici e privati territorialmente interessati dai siti Natura 2000, al fine di coniugare la conservazione degli habitat e delle specie di interesse unionale con il mantenimento delle attività antropiche locali. Per le ZPS, sono state recepite le misure minime di conservazione del DM 17.10.2007 con DGR 612/11.

La rete Natura 2000 nel territorio della Regione Lazio è costituita da 200 siti, di cui 18 ZPS, 161 ZSC e 21 ZSC coincidenti con ZPS, che interessano una superficie complessiva di 59.707,33 ettari a mare e 398.007,61 ettari a terra, questi pari al 23,1 % della superficie totale regionale (vedi mappa) .

E’ possibile visualizzare e scaricare il formato vettoriale dei siti della Rete Natura 2000 sul geoportale regionale.

Le direttive “Habitat” e “Uccelli” prevedono che gli stati membri effettuino una valutazione dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse unionale, attraverso le attività di monitoraggio e di rendicontazione.

Il monitoraggio implica la raccolta periodica di dati su specie (elencate negli allegati II, IV e V della direttiva Habitat e nell’allegato I della direttiva Uccelli) e habitat (elencati nell’allegato I della direttiva Habitat), sia all’interno che all’esterno della Rete Natura 2000, al fine di conoscere le condizioni attuali dell’area di distribuzione di specie e habitat, della consistenza di popolazioni di specie, dei trend passati e delle possibili evoluzioni future.

Il monitoraggio è altresì importante per verificare l’efficacia delle misure di conservazione messe in atto nelle ZSC e nelle ZPS.

Nel 2016, sono stati elaborati i manuali di monitoraggio per le specie floristiche e faunistiche e per gli habitat di interesse comunitario, allo scopo di standardizzare le metodiche e i protocolli operativi per poter effettuare il monitoraggio richiesto dalla Direttiva Habitat. Successivamente nel 2019, è stato pubblicato il manuale dedicato specificamente al monitoraggio degli habitat e delle specie marine tutelate dalle Direttive Habitat e Uccelli.

Per ciascuna specie e habitat di interesse unionale, i dati raccolti durante le attività di monitoraggio vengono organizzati in banche dati e analizzati dalle Regioni e Province autonome, e successivamente integrati ed elaborati per regione biogeografica dall’ISPRA con il supporto delle società scientifiche nazionali, al fine della predisposizione dei rapporti nazionali, ai sensi dell’art. 17 della direttiva Habitat e dell’art. 12 della Direttiva Uccelli.

Questa attività di rendicontazione (reporting) sullo stato di conservazione di specie e habitat di interesse unionale, all’interno di ciascuna regione biogeografica, viene svolta ogni 6 anni.

La Regione Lazio, con DGR 497/2007, garantisce la sorveglianza dello stato di conservazione delle specie e degli habitat anche grazie a specifiche reti regionali di monitoraggio su specie e habitat di interesse europeo.

Inoltre, la Regione partecipa ai diversi progetti di scala regionale e nazionale, tra cui International Waterbirds Census (IWC), Atlanti ornitologici nazionali svernanti e nidificanti, monitoraggio degli aironi coloniali, monitoraggio dell’erpetofauna promosso da Societas Herpetologica Italica.

 

 

Informazioni e contatti

Data di aggiornamento/verifica: 09/11/2021

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