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Programma GOL – Obiettivi, beneficiari e percorsi

Gli obiettivi strategici del Programma GOL

  • Incrementare il tasso di occupazione, facilitando le transizioni lavorative, attraverso interventi personalizzati e assicurando una formazione adeguata;
  • sostenere le persone e i loro specifici fabbisogni attraverso interventi di politica attiva del lavoro e della formazione;
  • ridurre il divario di competenze, il cosiddetto mismatch, aumentando la quantità e la qualità dei programmi di formazione dei disoccupati e dei giovani, anche attraverso un investimento sulla formazione continua degli occupati.

I beneficiari del Programma GOL 

Sono beneficiari del Programma GOL tutti i disoccupati indipendentemente dal genere, dall’età anagrafica e dalla durata della condizione di disoccupazione.

Inoltre, il Programma dedica particolare attenzione alle seguenti persone:

  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, per i quali è prevista una riduzione superiore al 50 per cento dell’orario di lavoro, calcolato in un periodo di dodici mesi.
  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro: in particolare si tratta di disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL.
  • Beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale, per i quali sia prevista una condizionalità all’erogazione del beneficio.
  • Lavoratori fragili o vulnerabili, indipendentemente dalla presenza di un sostegno al reddito: giovani di età inferiore ai 30 anni, che non studiano, non lavorano e non seguono un percorso di formazione (NEET), donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi (55 anni e oltre).
  • Altri disoccupati con minori chanches occupazionali, indipendentemente dalla presenza di un sostegno al reddito: disoccupati di lunga durata (in cerca di occupazione da almeno sei mesi), giovani e donne, anche non in condizioni fragilità, lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi.
  • Lavoratori con redditi molto bassi (working poor): lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza secondo la disciplina fiscale.
  • Beneficiari degli istituti di sostegno al reddito introdotti dal Decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito nella Legge 3 luglio 2023, n. 85, ossia i beneficiari del “Supporto per la formazione e il lavoro” e dell’“Assegno d’inclusione” (per i membri “attivabili al lavoro” nei nuclei di beneficiari e tenuti agli obblighi di sottoscrizione del Patto di servizio).

Come si accede al Programma GOL

I beneficiari del Programma GOL sono presi in carico dai CpI o dagli Enti privati accreditati che abbiano sottoscritto apposita Convenzione con l’Amministrazione regionale.

Gli utenti che aderiscono al Programma GOL saranno inseriti in percorsi specifici e personalizzati, sulla base dei risultati della profilazione quanti-qualitativa (assessment) condotta dai servizi per il lavoro competenti. In particolare, dopo una fase di accoglienza e prima informazione sulle opportunità e le modalità di adesione al Programma, è previsto un colloquio approfondito durante il quale il servizio competente ricostruisce con l’utente il suo percorso professionale, ne analizza le competenze e identifica eventuali fattori oggettivi o soggettivi che possono costituire elementi di fragilità. Infine, il beneficiario sottoscriverà il Patto di Servizio, un accordo tra l’utente e il servizio competente nel quale sono indicate le misure e gli interventi di politica attiva del lavoro e della formazione da realizzare nell’ambito del percorso di riferimento.

I percorsi GOL

I percorsi del Programma GOL sono cinque:

  • Reinserimento lavorativo: per coloro che sono più vicini al mercato del lavoro sono previsti interventi prevalentemente di orientamento specialistico e di accompagnamento al lavoro o all’autoimpiego.
  • Upskilling: per le persone che necessitano di un aggiornamento delle proprie competenze sono previsti interventi formativi di breve durata, caratterizzati da contenuti e finalità prevalentemente professionalizzanti, richiedendosi un’attività meno intensa per il necessario adeguamento delle competenze.
  • Reskilling: per le persone con competenze non adeguate alle richieste del mercato del lavoro e che necessitano di una più robusta attività di formazione, sono previsti interventi di riqualificazione professionale più approfondita.
  • Lavoro e inclusione: per le persone con bisogni complessi, essendo presenti ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa, oltre ai servizi precedenti, si prevede l’attivazione della rete dei servizi territoriali (a seconda dei casi, educativi, sociali, socio-sanitari, di conciliazione).
  • Ricollocazione collettiva: per i lavoratori coinvolti in situazioni di crisi aziendale, formalmente occupati ma potenzialmente in transizione, sono previsti specifici percorsi di politica attiva del lavoro che riguardano l’intera collettività di lavoratori o un gruppo di essi.

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