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Blue Economy

CTN BIG - CLUSTER TECONOLOGICO NAZIONALE. PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE LAZIO

Il Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth è nato in attuazione del Piano nazionale della ricerca 2015-2020 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Secondo quanto definito dal Piano, i CTN rappresentano un’importante infrastruttura intermedia, che hanno lo scopo di favorire la cooperazione della ricerca pubblica e privata in materia di innovazione e sviluppo tecnologico, assumendo un ruolo di coordinamento sia nell’ambito della ricerca che del dialogo tra governo e politiche territoriali 
Il CTN BIG ha ricevuto formalmente il sostegno da parte della Regione Lazio, Assessorato per lo Sviluppo Economico e Attività Produttive e Assessorato per la Ricerca, Formazione, Scuola, Università e Turismo (DELIBERAZIONE REGIONE LAZIO N. 583 del 26/09/2017. Presa d’atto dell’approvazione della proposta di progetto di Cluster Tecnologico Nazionale “BIG- Blue Italian Growth” - capofila CNR e Fincantieri - Area di specializzazione Economia del Mare, cod. domanda CTN02_00059. Avvio del progetto e partecipazione della Regione Lazio al Cluster, tramite LazioInnova S.p.A.).
La Regione Lazio, in quanto Regione sostenitrice dell’Associazione, siede all’interno del Comitato di Indirizzo territoriale che è parte della struttura di governance del Cluster.
Le aree tematiche di riferimento per l’Associazione, nonché traiettorie di sviluppo, individuate con riferimento ai documenti strategici internazionali, sono: Ambiente marino, Biotecnologie, Energie rinnovabili dal mare, Risorse abiotiche, Cantieristica e robotica marina, Sostenibilità e usi economici del mare, Infrastrutture di ricerca marina e marittima e trasferimento tecnologico, Skills & Job.

PROGETTI INTERREG MED NELL’AMBITO DELLA BLUE GROWTH

Partecipazione al progetto MISTRAL - Mediterranean Innovation STRAtegy for transnational activity of clusters and networks of key actors of the MED aera.
Obiettivo del progetto è il rafforzamento di una partnership transnazionale al fine di fare della ricerca marina e dell’innovazione sostenibile i motori chiave della Blue Growth, sostenere i cluster dell’Area del Mediterraneo affinché diventino il miglior tramite della conoscenza per lo sviluppo della Blue Economy, progettare e attuare percorsi di sviluppo sostenibile in armonia con le Strategie di Specializzazione Intelligenti delle regioni MED.

Partecipazione al progetto BLUEBIOMED

Il progetto strategico BLUEBIOMED si pone come obiettivo una maggiore sostenibilità del settore della bioeconomia blu del Mediterraneo attraverso l’innovazione. Il progetto promuove anche una migliore governance delle politiche di innovazione nel Mediterraneo. 
Le strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente (RIS3) sono la chiave per comprendere e orientare le tendenze e le priorità dell'innovazione nelle regioni MED.
Il progetto sarà una piattaforma aperta per un processo di co-design inclusivo con la più ampia comunità dell'innovazione.

Partecipazione regionale al processo 

Non più un'area indistinta in cui è possibile svolgere molteplici attività senza uno specifico criterio ma uno spazio dotato di regole chiare pensate per rispettarlo al meglio e per garantirne un utilizzo efficace e sostenibile. Questo sarà il futuro del mare del Lazio, per il quale è iniziato il cammino che porterà a una pianificazione chiara dell'utilizzo degli spazi marittimi, con zone dedicate principalmente a determinate attività, altre a utilizzo misto e altre ancora riservate alla tutela del patrimonio culturale e naturale. Una condizione essenziale per lo sviluppo duraturo e sostenibile della Blue Economy e non solo. 

A conclusione del primo step, la Giunta della Regione Lazio ha approvato il primo provvedimento di identificazione delle Unità di pianificazione dello Spazio Marittimo del Lazio; si tratta di una delibera proposta dall'assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, di concerto con: il vicepresidente e assessore alla Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, l'assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, l'assessora al Turismo, Enti Locali, Sicurezza Urbana, Polizia Locale e Semplificazione Amministrativa, l'assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità e l'assessora all'Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo.

La Regione Lazio partecipa al processo di Pianificazione dello Spazio Marittimo deciso dalle autorità europee e reso necessario dall'incremento progressivo di domanda di spazio marittimo per le molteplici attività e usi legati al mare. Tale complessa attività, svolta secondo linee guida comuni alle altre regioni, ha permesso di identificare distinte aree dello spazio marittimo regionale, differenziandole, a seconda degli usi ai quali queste possono essere destinate, a seconda dei casi in via prioritaria, limitata o mista. Le tipologie di utilizzo dello spazio marittimo laziale previste dal provvedimento sono, in forma specifica o mista: aree destinate alla pesca, all'acquacoltura, al trasporto marittimo e portualità, alla protezione dell'ambiente e delle risorse naturali, all’attività turistica costiera e marittima, alla produzione di energia, all'estrazione di materie prime, alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale o, infine, aree a destinazione d'uso generica.

La Regione Lazio dopo un lungo lavoro presenta con una deliberazione della giunta regionale la sua visione del proprio spazio marittimo e delinea le destinazioni d'uso delle varie aree costiere, in funzione sia delle attività già esistenti sia delle potenzialità e delle vocazioni possibili di ognuno di questi specchi di mare. Con questo provvedimento inoltre si rafforzano le basi per una solida crescita della Blue Economy nel Lazio e si fa un passo in avanti verso una gestione pienamente sostenibile del mare.

Partecipazione regionale al processo 
Non più un'area indistinta in cui è possibile svolgere molteplici attività senza uno specifico criterio ma uno spazio dotato di regole chiare pensate per rispettarlo al meglio e per garantirne un utilizzo efficace e sostenibile. Questo sarà il futuro del mare del Lazio, per il quale è iniziato il cammino che porterà a una pianificazione chiara dell'utilizzo degli spazi marittimi, con zone dedicate principalmente a determinate attività, altre a utilizzo misto e altre ancora riservate alla tutela del patrimonio culturale e naturale. Una condizione essenziale per lo sviluppo duraturo e sostenibile della Blue Economy e non solo. 

A conclusione del primo step, la Giunta della Regione Lazio ha approvato il primo provvedimento di identificazione delle Unità di pianificazione dello Spazio Marittimo del Lazio; si tratta di una delibera proposta dall'assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, di concerto con: il vicepresidente e assessore alla Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, l'assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, l'assessora al Turismo, Enti Locali, Sicurezza Urbana, Polizia Locale e Semplificazione Amministrativa, l'assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri e l'assessora all'Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo.

La Regione Lazio partecipa al processo di Pianificazione dello Spazio Marittimo deciso dalle autorità europee e reso necessario dall'incremento progressivo di domanda di spazio marittimo per le molteplici attività e usi legati al mare. Tale complessa attività, svolta secondo linee guida comuni alle altre regioni, ha permesso di identificare distinte aree dello spazio marittimo regionale, differenziandole, a seconda degli usi ai quali queste possono essere destinate, a seconda dei casi in via prioritaria, limitata o mista. Le tipologie di utilizzo dello spazio marittimo laziale previste dal provvedimento sono, in forma specifica o mista: aree destinate alla pesca, all'acquacoltura, al trasporto marittimo e portualità, alla protezione dell'ambiente e delle risorse naturali, all’attività turistica costiera e marittima, alla produzione di energia, all'estrazione di materie prime, alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale o, infine, aree a destinazione d'uso generica.

La Regione Lazio dopo un lungo lavoro presenta con una deliberazione della giunta regionale la sua visione del proprio spazio marittimo e delinea le destinazioni d'uso delle varie aree costiere, in funzione sia delle attività già esistenti sia delle potenzialità e delle vocazioni possibili di ognuno di questi specchi di mare. Con questo provvedimento inoltre si rafforzano le basi per una solida crescita della Blue Economy nel Lazio e si fa un passo in avanti verso una gestione pienamente sostenibile del mare.

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