Violenza di genere
Con l’espressione “violenza di genere” si indicano tutte quelle forme di violenza maschile - psicologica, fisica, sessuale ed economica - che colpiscono le donne, in ambito familiare o lavorativo, costituendo non solo una discriminazione ma anche, e soprattutto, una violazione dei diritti umani.
Le Nazioni Unite in occasione della Conferenza Mondiale sulla violenza contro le donne tenutasi a Vienna nel 1993, la definiscono come ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare una sofferenza o un danno fisico, sessuale o psicologico della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà pubblica e privata.
Il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che propone un quadro normativo completo è stato identificato nella Convenzione del Consiglio d’Europa “sulla prevenzione e la lotta contro le donne e la violenza domestica”, siglata ad Istanbul l’11 maggio 2011 e ratificata dall’Italia con Legge 27 giugno 2013, n.77. Agli obblighi imposti dalla Convenzione ha dato attuazione il decreto anti-femminicidio che, sempre nel 2013, ha introdotto e rimodulato una serie di misure sia di carattere preventivo che repressivo.
Come sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità la violenza contro le donne è, inoltre, un grave problema di salute pubblica, di dimensione globale, che incide direttamente sul benessere fisico e psichico delle donne e indirettamente sul benessere sociale e culturale di tutta la popolazione, determinando, dunque, un costo sociale che il sistema deve sostenere.
Con questa consapevolezza la Regione Lazio ha riformato la propria legislazione in materia, riconoscendo ogni forma e grado di violenza e assicurando misure di sostegno rivolte direttamente alle donne e ai loro figli, per consentire loro di recuperare la propria autonoma individualità e di riconquistare la propria libertà, nel rispetto della riservatezza.
In tale contesto si inserisce la legge regionale 19 marzo 2014, n.4 “Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze tra uomo e donna”, che prevede, interventi regionali finalizzati alla promozione di politiche integrate di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. In particolare:
Promuove, presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, specifici progetti e interventi per la diffusione di una cultura dei diritti umani e del rispetto dell’altro, con particolare riferimento alla prevenzione e al contrasto della violenza e al superamento degli stereotipi di genere;
Sostiene e potenzia strutture e servizi di presa in carico, di accoglienza e di reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza e dei loro figli;
Promuove e rafforza le reti locali idonee a prevenire e a contrastare episodi di violenza nei confronti delle donne;
Promuove interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologia delle donne vittime di violenza, ai fini dell’inserimento lavorativo, anche attraverso forme di sostegno a iniziative imprenditoriali;
Sostiene la formazione professionale rivolta agli operatori pubblici e del privato sociale.
La struttura della Regione Lazio che si occupa di violenza di genere è l’Area Pari Opportunità presso il Segretario Generale.
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