La potestà disciplinare costituisce la reazione del datore di lavoro a comportamenti dei dipendenti non conformi ai doveri che discendono dal contratto individuale di lavoro e che sono descritti principalmente nel Codice di comportamento, nel Codice disciplinare e in norme speciali dell’ordinamento giuridico.
Il fondamento giuridico si rinviene negli artt. 55 e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001 s.m.i., che costituiscono norme imperative e, pertanto, non derogabili per espressa previsione legislativa.

In particolare, l’art. 55-bis del citato d.lgs. n. 165 del 2001 stabilisce un riparto di competenze fra il dirigente della struttura ove il dipendente presta servizio, individuato, con la nota-circolare n. 421805 del 9 agosto 2016, nei Direttori delle strutture apicali, competenti all’irrogazione della sanzione del rimprovero verbale e il Direttore competente in materia di personale, ove è incardinata la struttura che si occupa dei provvedimenti disciplinari e cautelari, competente per le sanzioni punibili con quelle dal rimprovero scritto fino al licenziamento.

Al fine di una maggiore comprensione delle attività disciplinari affidate ai Direttori delle strutture apicali, il Direttore competente in materia di personale ha diramato la nota-circolare n. 421805 del 9 agosto 2016, allegata alla presente sezione, concernente la Competenza dei Direttori e dei dirigenti in materia disciplinare, anche in relazione alle novità introdotte con il recente decreto legislativo n. 116 del 20 giugno 2016 in materia di licenziamento disciplinare per falsa attestazione della presenza in servizio dei dipendenti, ai fini del quale è prevista anche l’adozione di provvedimenti cautelari da parte dei Direttori delle strutture apicali.

Ultima modifica: 12/12/2022