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La mafia è quella cosa… conoscere per riconoscere

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Lavagna con libro e colori - Foto di Sensay da Adobe Stock

Corso di formazione sulle mafie per insegnanti delle scuole superiori della Regione Lazio

Il fenomeno mafioso subisce con continuità e ormai in ogni regione, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, gli interventi repressivi dello Stato. Ed è costretto a misurarsi con uno dei movimenti d’opinione più vasti e combattivi della recente storia italiana, radicato in particolare nelle nuove generazioni. Nonostante ciò le mafie dimostrano una straordinaria vitalità, espandono la propria presenza al di là delle tradizionali regioni di origine, conquistano zone importanti dell’economia legale, stringono i rapporti con un mondo di funzionari e professionisti che viene generosamente chiamato “zona grigia”. Non solo, nuove mafie sono nate e si rafforzano nei contesti urbani e territoriali più diversi.

Perché il Paese non riesce a liberarsi del fenomeno mafioso o almeno ad arginarlo? Le ragioni sono molte, e vanno dai limiti delle organizzazioni deputate a fronteggiarlo (ad esempio quella giudiziaria) alle complicità imprenditoriali o politiche. Ma una ragione fondamentale è senz’altro la non-conoscenza del fenomeno stesso. Serie televisive, film, libri di successo, talk show, cronache di stampa sempre più ricche e puntuali, comunicano “sapori” più che “saperi” di mafia, evocano atmosfere immaginarie o somiglianti, ma non danno un alfabeto con cui leggere e studiare le principali organizzazioni mafiose.

Eppure, nessun avversario può essere sconfitto se non lo si conosce, se non lo si studia con attenzione. Perfino la squadra di calcio avversaria viene studiata scientificamente da chi la deve affrontare. Se ne analizzano pregi, virtù, mentalità, logiche d’azione. Perché dunque la mafia, avversario minaccioso e decisivo per la qualità della vita collettiva, per i diritti e le libertà costituzionali, per la dignità del Paese, viene invece semplicemente “immaginata”? Perché tanti stereotipi hanno ancora cittadinanza nelle università, nelle scuole, nei giornali, nella politica, nelle professioni, tra gli stessi magistrati giudicanti? La mafia che “in questa regione non c’è, al massimo qualche latitante”, la mafia che “qui c’è ma non fa veramente la mafia”, la mafia “che qui viene a giocare in borsa e d’altronde dove dovrebbe andare?”, la mafia “che ormai non è più mafia, è corruzione”, sono solo alcuni dei tanti luoghi comuni con cui una società complessa e istruita pretenderebbe di sconfiggere un nemico che può essere (e non sempre lo è) rozzo e ignorante, ma che sicuramente ha un merito: le cose le studia.

Questo corso si propone dunque l’obiettivo di fornire attraverso una struttura didattica il più possibile agile e coerente l’alfabeto per leggere, conoscere e quindi riconoscere il fenomeno mafioso. Si propone di innalzare il livello delle conoscenze socialmente disponibili su un tema cruciale per lo sviluppo civile e per la sicurezza collettiva. Le otto lezioni-incontri in cui si articola sono volte a offrire i lineamenti di base del fenomeno a partire dalle acquisizioni più recenti della ricerca. CROSS, l’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano, forte dell’intensa esperienza di ricerca svolta negli ultimi anni per numerosi committenti istituzionali e privati, propone così attraverso il corso un progetto di disseminazione e rielaborazione delle conoscenze acquisite. E a tal fine ha chiesto a propri ricercatori o ad esperti che collaborano con l’Osservatorio, di affrontare il tema sviluppandone alcune prospettive essenziali.

L’auspicio è che questo patrimonio, indirizzato a un corpo insegnante motivato e sensibile, possa diffondersi nei luoghi in cui si produce il sapere istituzionale e da cui spesso partono nuove correnti di opinione. Che si metta cioè in movimento quel meccanismo virtuoso che CROSS, a partire dalle proprie esperienze sul campo, ha battezzato il “moltiplicatore pedagogico”. Che ci si possa trasferire definitivamente dal “campo dei sapori” al “campo dei saperi”.

I webinar si terranno dal 21 maggio al 9 luglio, tutti i venerdì dalle 15.30 alle 17.00
Per iscriversi: inviare email a sicurezza.legalita@regione.lazio.it specificando la scuola di appartenenza.

Il giorno prima dell'evento verrà inviato il link per accedere al webinar


Calendario delle lezioni-incontri 

Venerdì 21 maggio dalle 15,30 alle 17,00 
Presentazione del corso di formazione  
Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio 

Capire, combattere la mafia. Attualità di Giovanni Falcone 
Nando dalla Chiesa Michele Prestipino, Procuratore della Repubblica di Roma  

Venerdì 28 maggio dalle 15,30 alle 17,00 
Cosa Nostra. L’identità, la storia, il delirio  
Nando dalla Chiesa con Umberto Santino, Centro Studi Giuseppe Impastato 

Venerdì 4 giugno dalle 15,30 alle 17,00 
“O Sistema”. La camorra, tra ordine e anarchia 
Nando dalla Chiesa con Isaia Sales, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli 

Venerdì 11 giugno dalle 15,30 alle 17,00 
Le mafie autoctone romane. Da Ostia ai Casamonica 
Nando dalla Chiesa con Ilaria Meli, Università degli Studi “La Sapienza”, Università degli Studi di Milano 

Venerdì 18 giugno dalle 15,30 alle 17,00 
La lenta marcia su Roma delle mafie tradizionali 
Nando dalla Chiesa con Vittorio Martone, Università degli Studi di Torino 

Venerdì 25 giugno dalle 15,30 alle 17,00 
La nuova egemonia. La ‘ndrangheta calabrese 
Nando dalla Chiesa con Enzo Ciconte, Università degli Studi di Pavia 

Venerdì 2 luglio dalle 15,30 alle 17,00 
La colonizzazione del Nord: l’immersione nell’economia “legale” (con note sulla pandemia) 
Nando dalla Chiesa con Federica Cabras, Università degli Studi di Milano 

Venerdì 9 luglio dalle 15,30 alle 17,00 
Il movimento antimafia. Tra genere e generazione 
Nando dalla Chiesa con Alessandra Dino, Università di Palermo 

Il corso è stato progettato ed è coordinato da CROSS, Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano. È diretto dal Prof. Nando dalla Chiesa, Presidente di CROSS.

Tematica: Legalità e sicurezza

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