La Direzione Ambiente fornisce le prime indicazioni interpretative e attuative dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle funzioni delegate ai Comuni

01/12/2021

Con la sentenza n.189/2021, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime le lettere b) e c), comma 2, articolo 6 della legge regionale n. 27/1998 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti), che contenevano la delega ai comuni per i procedimenti di autorizzazione alla realizzazione e gestione degli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti (articolo 208 del decreto legislativo n. 152/2006) derivanti dall’autodemolizione e rottamazione di macchinari e apparecchiature deteriorati e obsoleti.

La Direzione regionale Ambiente ha pertanto definito, con la circolare prot. n. 918098/2021, le modalità operative per consentire il trasferimento, all’amministrazione regionale, dell’esercizio di tali funzioni, nonché alcune indicazioni interpretative sull’efficacia delle autorizzazioni già rilasciate. In particolare:

·         le autorizzazioni, rinnovi e/o le proroghe, già rilasciate dai Comuni restano valide ed efficaci fino alla scadenza stabilita;

·   i provvedimenti comunali di diniego dell’autorizzazione definitiva, non impugnati o divenuti inoppugnabili, rimangono fermi ed efficaci;

·         rispetto alle istanze pervenute ai sensi dell’articolo 6-bis legge regionale n. 27/1998, tuttora pendenti e relative alla prosecuzione dell’attività, la Regione è competentea rilasciare la proroga temporanea;

·    la documentazione relativa ai procedimenti di autorizzazione non ancora conclusi alla data di pubblicazione della citata sentenza deve essere trasferita, a cura delle amministrazioni comunali, alla Direzione regionale Ambiente;

·         restano ferme le competenze autorizzative in capo alla Città Metropolitana di Roma Capitale e alle Province, come indicate nell’articolo 5 della legge regionale n. 27/1998 e quelle in capo ai Comuni, previste dall’articolo 6, comma 2, lettera a) della medesima legge.